Pubblicato il rapporto annuale del GRETA sulla tratta degli esseri umani

Gli strumenti per combattere la tratta degli esseri umani non sono sufficienti tenendo conto che questo fenomeno è in continua crescita, malgrado gli interventi adottati dagli Stati per dare attuazione alla Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani del 16 maggio 2005. Lo ha scritto il Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) nel rapporto annuale relativo all’attuazione della Convenzione sulla lotta contro la tratta (ratificata dall’Italia con legge n. 108 del 2 ottobre 2010) presentato il 13 luglio 2022 e relativo alla situazione nel 2021 (GRETA_11th_General_Report_2022_EN). Il Comitato ha evidenziato che la pandemia da Covid-19 continua ad avere effetti negativi soprattutto sui bambini vittime della tratta e, analoghi problemi, sono determinati dal massiccio utilizzo dei social e di internet che provoca una crescita del fenomeno. Sul rapporto tra impatto della tecnologia e tratta degli esseri umani, il GRETA ha evidenziato i non pochi problemi, anche di carattere giuridico, per individuare, indagare e perseguire i reati legati alla tratta. Taluni Stati – precisa il Comitato – hanno adottato strumenti di monitoraggio di Internet, ma è necessaria anche una cooperazione rafforzata tra le autorità investigative degli Stati per ottenere prove elettroniche. Gli strumenti di riconoscimento facciale sono utili per identificare le vittime, ma pongono numerosi problemi etici e “dovrebbero essere utilizzati unicamente da operatori debitamente formati e con conoscenze specifiche sulla tratta degli esseri umani”. Da migliorare i sistemi di segnalazione, di auto-identificazione e di assistenza online alle vittime, con maggiori possibilità di effettuare segnalazioni confidenziali online. E’ poi necessaria la cooperazione delle aziende private.

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