Carta Ue dei diritti fondamentali: focus sull’applicazione del sistema di protezione temporanea nel caso ucraino

Traffico di esseri umani, crimini d’odio e trattamento dei migranti: sono alcune delle questioni al centro del rapporto annuale 2023 dell’Agenzia europea dei diritti fondamentali relativo alla situazione nel 2022 che vede al centro anche le conseguenze della guerra sferrata dalla Russia contro l’Ucraina che ha portato a inevitabili spostamenti della popolazione (rapporto FRA 2023). Circa otto milioni di persone – sottolinea l’Agenzia – sono state costrette a lasciare la propria Nazione, trovando accoglienza in Europa. Ben 4 milioni hanno ricevuto protezione temporanea nell’Unione europea grazie all’applicazione, per la prima volta, della direttiva 2001/55/CE sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza degli stessi (2001:55). Spazio poi alle novità in materia di applicazione della Carta negli Stati membri e agli interventi adottati per diffondere i diritti e assicurare l’applicazione da parte dei giudici nazionali. Nel documento si sottolineano le nuove sfide derivanti dalla tecnologia con un allarme per la diffusione di strumenti di riconoscimento facciale e il massiccio accesso ai dati che rischia di compromettere il diritto al rispetto della vita privata. L’ultima sezione è dedicata ai diritti dei minori e alla tutela dei diritti delle vittime nell’ambito dei procedimenti giudiziari.

L’Agenzia ha fatto anche il punto sull’applicazione effettiva dell’attivazione del Focal Point a livello nazionale per favorire la migliore applicazione della Carta e assicurare una trasmissione di informazioni con gli altri Stati membri e con la Commissione europea. In Italia, al pari di altri Paesi, il Focal Point è istituito presso il Ministero della giustizia. Resta, però, una lacuna perché l’Italia è tra i pochi Paesi a non avere attivato un’istituzione nazionale indipendente in materia di tutela dei diritti umani. Oltre all’Italia, solo Malta e la Repubblica Ceca continuano a non applicare quanto richiesto nella risoluzione 76/170 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la quale l’Onu ha sottolineato l’importanza della rete delle istituzioni nazionali indipendenti, chiedendo a tutti gli Stati la costituzione di questi organi.

Oltre al rapporto annuale, l’Agenzia ha adottato un documento che contiene pareri su singoli aspetti della Carta (FRA 2023 opinion) e un rapporto sull’applicazione dei diritti e della normativa Ue in materia di protezione temporanea con riferimento all’Ucraina (FRA Ucraina).

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