Rapporto tra fonti e diritto d’autore all’esame della Corte Ue

Spetta alla Corte di giustizia Ue chiarire se uno studio dentistico privato è tenuto a versare un compenso al Consorzio fonografici per l’utilizzo della radiodiffusione nella propria struttura privata. La Corte d’appello di Torino prima di risolvere la controversia tra il Consorzio fonografici e un medico che utilizzava musica in sottofondo nel proprio studio ha chiesto alla Corte Ue di accertare se la diffusione gratuita all’interno di uno studio di tipo libero-professionale costituisca una comunicazione al pubblico secondo la direttiva 2001/29/Ce, tale da obbligare il professionista al versamento di un compenso ai produttori fonografici. La Corte d’appello di Torino ha anche chiesto ai giudici di Lussemburgo di chiarire se la Convenzione di Roma del 26 ottobre 1961, l’Accordo Trips e il Trattato Wipo siano immediatamente applicabili nell’ordinamento Ue e se le rispettive nozioni di “comunicazione al pubblico” coincidano con quella della direttiva 2001/29/Ce e, in caso negativo, precisare quale fonte debba prevalere.

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