Trattamenti disumani nelle carceri: risposte insufficienti dall’Italia

L’Italia non convince il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sul piano carceri. Troppo vaghe le risposte, che non forniscono una precisa tabella di marcia sulle misure necessarie per rimediare all’indegna situazione dei detenuti nelle carceri italiane, che fa accumulare al Governo condanne da Strasburgo per atti disumani e degradanti. Il Comitato dei ministri, nel corso della riunione sulla verifica dell’esecuzione delle sentenze della Corte europea tenutasi tra il 4 e il 6 marzo, ha bacchettato l’Italia che, invece di fornire una precisa tabella di marcia sulle misure generali da adottare entro il 27 maggio 2014 per risolvere il sovraffollamento carcerario, ha fornito indicazioni troppo generiche (CM/Del/Dec(2014)1193E, torreggiani). Che certo non rassicurano Straburgo. Nella pronuncia Torreggiani, la Corte aveva chiesto non solo l’adozione di misure individuali verso il detenuto che, in effetti, è stato trasferito in altra struttura, ma anche di misure generali sia preventive sia risarcitorie. L’Italia sembra essersi soffermata solo su queste ultime e ha mancato di fornire una precisa tabella di marcia. Di qui la richiesta urgente del Comitato che ha dato appuntamento all’Italia a giugno 2014. Dal canto suo il ministero della giustizia ha diffuso questo comunicato stampa che mostra come la gravità del problema sfugga al Governo italiano il quale non si rende forse ben conto che uno stato democratico ha l’obbligo morale e giuridico di non compiere atti sostanzialmente equiparabili alla tortura. Ecco qui il comunicato “Con riferimento alla preoccupazione espressa oggi dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa in merito all’emergenza carceraria, l’Ufficio stampa del Ministero della Giustizia precisa che i dati oggetto di valutazione riguardano la situazione carceraria precedente che non tiene conto degli interventi normativi riguardanti anche misure compensative (n.d.r in realtà il Comitato le ha valutate e ritenute insufficienti perché limitate solo a coloro che hanno presentato un ricorso a Strasburgo) e un’estensione della detenzione alternativa in fase di attuazione. Nel prossimo rapporto CEDU il Ministro della Giustizia presenterà i nuovi dati relativi alla popolazione carceraria, riferiti alla disciplina vigente ed alle  misure normative e strutturali adottate”.
Qui il testo delle decisioni adottate dal Comitato dei Ministri il 7 marzo https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?id=2168909&Site=CM&BackColorInternet=C3C3C3&BackColorIntranet=EDB021&BackColorLogged=F5D383

Si vedano i post http://www.marinacastellaneta.it/blog/strasburgo-accende-i-riflettori-sulla-drammatica-condizione-dei-detenuti-in-italia.html http://www.marinacastellaneta.it/blog/il-piano-carceri-non-convince-il-comitato-dei-ministri-del-consiglio-deuropa.html

 

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *