Anche i giudici Usa confermano la propria giurisdizione per le controversie di lavoro di dipendenti di ambasciate di Stati esteri

Nessuna immunità per gli Stati esteri in materia di controversie di lavoro di dipendenti di ambasciate di Stati esteri negli Usa. Lo ha detto la United States District Court for the District of Columbia nella sentenza del 20 luglio 2012 nel caso Saima Ashraf-Hassan v. Embassy of France in the United States (civil action, n. 11-805, embassy). Ai giudici Usa si era rivolta una dipendente con funzioni amministrative, cittadina francese in servizio presso l’ambasciata di Francia a Washington. Lo donna lamentava di essere stata vittima di un ambiente di lavoro ostile per ragione etniche e religiose in quanto nata in Pakistan e di religione musulmana. La donna si era lamentata con i superiori ma il suo contratto non era stato rinnovato. Di qui l’azione dinanzi ai giudici statunitensi che hanno rigettato il ricorso su alcuni punti per il mancato rispetto dei termini di prescrizione ma lo hanno ammesso con riguardo alla questione relativa alla situazione ostile sul posto di lavoro. La Francia ha riconosciuto l’impossibilità, in questi casi, di invocare l’immunità dalla giurisdizione.

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