Dati personali: pubblicato l’accordo UE-USA

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue la decisione del Consiglio n. 2016/2220 (decisione) del 2 dicembre relativa alla conclusione, a nome dell’Unione europea, dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione europea sulla protezione delle informazioni personali a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati (accordo). Dopo la solenne bocciatura del Safe Harbor per mano della Corte di giustizia dell’Unione europea con la sentenza del 6 ottobre 2015 (C-362/14, Schrems), le istituzioni hanno messo mano alle nuove regole per arrivare al cd. Privacy Shield. Sarà così operativo il nuovo accordo che permetterà la condivisione di dati personali tra le due sponde dell’Atlantico con un’auspicabile, ma tutta da verificare, maggiore protezione delle informazioni personali. Nel segno di un miglioramento della cooperazione in materia di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati, compreso il terrorismo. Dopo mesi di impasse, l’accordo è stato raggiunto a seguito dell’adozione del Judicial Redress Act firmato dal Presidente Obama il 24 febbraio 2016, che apre le porte dei tribunali Usa ai cittadini europei per contestazioni sull’utilizzo dei dati. In questa direzione l’accordo, nel rispetto del principio di non discriminazione, ha stabilito che “Ciascuna parte rispetta gli obblighi derivanti dal presente accordo al fine di proteggere le informazioni personali dei propri cittadini e dei cittadini dell’altra parte indipendentemente dalla loro cittadinanza e senza alcuna discriminazione arbitraria o ingiustificata”. L’articolo 19, inoltre, garantisce che il controllo giurisdizionale sia ottenuto “conformemente al quadro giuridico applicabile dello Stato in cui è chiesto il rimedio”. L’accordo ha durata illimitata ma è fatta salva la possibilità di denuncia da parte di uno dei contraenti. Resta da vedere se con la nuova amministrazione americana le garanzie concesse da Obama resteranno invariate e se il nuovo accordo, che presenta zone d’ombra sul fronte della tutela della privacy, incontrerà nuovamente Mr. Schrems.

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