Invasione russa e crimini: il Parlamento Ue chiede un tribunale internazionale speciale per l’aggressione

Mentre la diplomazia arranca e non riesce neanche ad avvicinarsi a un tavolo serio per arrivare alla pace in Ucraina, le organizzazioni internazionali continuano una corsa verso l’istituzione di nuovi meccanismi di giustizia penale internazionale (in realtà di poca utilità in questa fase del conflitto). Ultimo in ordine di tempo il Parlamento europeo che, il 19 maggio, ha adottato un risoluzione sulla lotta contro l’impunità per i crimini di guerra in Ucraina (P9_TA(2022)018, europarl-crimini). Gli europarlamentari, tenendo conto che la Corte penale internazionale non ha competenza sul crimine di aggressione per l’invasione della Russia all’Ucraina a causa del fatto che né la Russia né l’Ucraina hanno ratificato lo Statuto di Roma, chiedono l’istituzione di un tribunale internazionale speciale incaricato di indagare e perseguire il crimine di aggressione commesso contro l’Ucraina dai leader politici e dai comandanti militari della Russia e dei suoi alleati. Il Parlamento, inoltre, ha sottolineato che si è verificato “un terrificante ricorso sistematico alla violenza sessuale”, utilizzata come arma di guerra e che sia l’Ue sia gli Stati membri devono cooperare con le autorità ucraine e con la Corte penale internazionale per indagare sui crimini di guerra e sui crimini contro l’umanità. Tra le misure richieste dal Parlamento, l’utilizzo dei sistemi informatici dell’Unione europea per impedire la fuga dei criminali ed evitare che entrino sul territorio Ue “senza essere notati”, nonché l’impiego di prove digitali e di registrazione digitale delle violazioni dei diritti umani. Preoccupazioni per l’impossibilità di sospendere la Russia da Interpol e richiesta di maggiori supporti finanziari per le indagini in corso. In ultimo, gli europarlamentari, si rammaricano della decisione di chiudere la missione speciale di monitoraggio dell’OSCE in Ucraina per la mancanza di consenso sul rinnovo emersa durante il Consiglio permanente dell’OSCE del 31 marzo 2022 (OSCE).

Il Parlamento Ue ha dato il via libera anche alla proposta della Commissione del 25 aprile 2022 per estendere le funzioni operative di Eurojust per “l’analisi, la preservazione e la condivisione di prove a sostegno di indagini e azioni penali relative a crimini internazionali fondamentali, in particolare genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e reati connessi”, approvando una risoluzione, sempre il 19 maggio (P9_TA(2022)0209, europarl – prove), che dovrebbe portare a una modifica del regolamento 2018/1727.

Resta da vedere se tutte queste iniziative e l’avvio di processi in questa fase di guerra non siano un rischio per il percorso di pace.

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