L’Italia deve fare di più per i richiedenti asilo

Analisi delle richieste di asilo troppo lente. Interventi inefficaci in materia di integrazione. Misure preventive non adeguate per fronteggiare la tratta di esseri umani. E’ quanto risulta dal quadro tracciato dal Rappresentante speciale del Segretario generale del Consiglio d’Europa per le migrazioni e i rifugiati, Tomas Bocek, nel rapporto del 2 marzo 2017 diffuso l’8 marzo (SG/Inf(2017)8, report). In primo piano, l’esigenza di accelerare l’esame delle richieste di asilo e delle domande di ricollocazione e di ricongiungimento familiare. Nel rapporto, si sottolineano le debolezze dell’Italia nel sistema dei rimpatri volontari che “rischia di incoraggiare l’afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari”. Certo – osserva il Rappresentante speciale – l’Italia si trova in prima linea, tenendo conto che i migranti arrivati in Italia nel 2016 hanno superato quota 180mila e di questi ben 25mila sono minori non accompagnati. Pertanto, gli altri Paesi del Consiglio d’Europa dovrebbero mostrare una maggiore solidarietà per alleviare l’onere che grava sull’Italia. Dal canto suo, Roma deve mettere in campo misure di assistenza in piena conformità con il rispetto dei diritti umani.

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