L’Italia supera il vaglio del Comitato dei Ministri sulla legge Pinto

L’Italia passa l’esame del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa che, con la risoluzione adottata il 21 settembre, ha chiuso ben 119 casi relativi a sentenze di condanna dovute ai ritardi nella corresponsione degli indennizzi ex legge Pinto (risoluzione). Il Comitato, in base all’articolo 46, par. 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ha preso atto che l’Italia ha migliorato la propria situazione rimediando ai ritardi nel pagamento della somme alle vittime di processi troppo lunghi. In particolare, l’organo incaricato di vigilare sull’esecuzione delle sentenze della Corte da parte degli Stati è soddisfatto dei fondi addizionali disposti dall’esecutivo a partire dal 1° gennaio 2016, modifica che potrebbe portare a un blocco nel flusso di ricorsi a Strasburgo. Non solo. La Banca d’Italia sta fornendo assistenza per il pagamento degli arretrati. Inoltre, il Comitato ha constatato una riduzione costante dei procedimenti dovuti alla legge Pinto a partire dal 2012, riconoscendo gli sforzi compiuti dall’Italia. Il Comitato ha così chiuso i casi sottolineando, però, che restano ancora aperti i problemi accertati con la sentenza Olivieri e altri contro Italia del 22 febbraio 2016 con la quale la Corte ha considerato inefficace il “rimedio indennitario subordinato alla condizione di ricevibilità dell’istanza di prelievo, nel processo amministrativo”, in grado di ostacolare l’accesso agli indennizzi.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/pubblicata-la-relazione-annuale-sullesecuzione-delle-sentenze-cedu-in-italia.html

 

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