Tentativi di legittimare i respingimenti: allarme dell’ONU per le azioni degli Stati. Preoccupazione per le azioni giudiziarie avviate in Italia nei confronti delle ONG

Una tendenza a legittimare le pratiche di respingimento con l’adozione di leggi e provvedimenti legislativi interni, ma anche uno sviluppo positivo che assicura l’accertamento della responsabilità di chi permette o compie questi respingimenti. Lo scrive, nel rapporto annuale presentato il 26 aprile 2022, il Relatore speciale sui diritti umani dei migranti, Felipe González Morales (A/HRC/50/1, international borderds UN), che ha lanciato l’allarme sulle gravi conseguenze che alcune pratiche hanno sull’effettivo godimento dei diritti umani da parte dei migranti e sull’incidenza delle misure statali sulle categorie più vulnerabili come donne e bambini. Nel documento sono esaminati anche gli interventi degli Stati nei confronti del fenomeno migratorio durante la pandemia, con gli Stati Uniti che hanno proceduto a circa 1,6 milioni di espulsioni invocando motivi legati alla pandemia. Il Relatore speciale ha sottolineato l’azione positiva degli Stati nell’affrontare l’enorme numero di profughi fuggiti dall’Ucraina, ma restano forti preoccupazioni per le risposte di alcuni Stati. Preoccupa il Relatore l’utilizzo di nuove tecnologie per controllare le frontiere e la stessa militarizzazione ai confini statali, così come l’utilizzo di procedure di ritorno estremamente rapide che non permettono un’adeguata valutazione della situazione dei migranti. Ancora troppi i morti, nel Mediterraneo e nell’Atlantico, di migranti che provano a raggiungere il territorio europeo. Le politiche di assoluta chiusura hanno poi provocato separazioni di intere famiglie, con l’aumento di disordini da stress post-traumatico e gli interventi legislativi volti ad ostacolare le azioni di ricerca e salvataggio compiute da organizzazioni non governative hanno determinato un aumento del numero di morti e di scomparsi nel Mediterraneo centrale. La Grecia, ad esempio, il 4 settembre 2021 ha adottato la legge n. 4825/2021 che ha introdotto forti limitazioni nei confronti delle Organizzazioni non governative impegnate nelle operazioni di soccorso ai migranti. Preoccupazioni anche per l’Italia, Paese nel quale, nel 2021, sono stati aperti 9 nuovi procedimenti contro ONG impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso, anche con operazioni e ispezioni particolarmente lunghe dal punto di vista amministrativo, ritardi e ostacoli nell’individuare un porto sicuro per gli sbarchi. Poi una parola definitiva sulla Libia che non può in alcun caso essere considerato un luogo sicuro.

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